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LE MARCE DELLA SOLIDARIETÀ. UN MOVIMENTO CIVILE EUROPEO.

 OLIVIER FAVIER
In quarant’anni è cambiato tutto. A tal punto che è diventato eccezionale che siano sentite ed ascoltate con successo voci che, come quelle di Jean-Paul Sartre e Raymond Aron, richiedevano, alla fine dei anni ’70, all’opinione pubblica e al Presidente della Repubblica, che la Francia accogliesse i boat people del sud est asiatico.

Altri tempi, altri costumi; quelli che attraversano l’Europa ci preoccupano moltissimo. Dicono l’esclusione, l’odio dell’altro, il mortifero ripiego su se stessi. Sono propensi a coltivare il razzismo, l’antisemitismo, l’islamofobia, invece della benevolenza, del trattamento positivo, dell’accoglienza organizzata dell’altro.
In quindici anni, cioè dall’inizio del secolo in poi, non è cambiato nulla. Se guardiamo verso Patras, Lampedusa, Calais -dal centro di Sangatte alle « jungles » successive- le politiche migratorie europee sono fallite nella maggior parte dei casi. Impotenza, incoerenza, egoismo sembrano essere le parole d’ordine alle frontiere dello spazio Schengen, a Bruxelles e nella maggioranza delle capitali europee. Ma le immagini di questi migranti, spesso rifugiati, abbandonati, isolati, maltrattati, nutrono e alimentano il rifiuto, abbozzano le grandi paure contemporanee, mettendo dei limiti identitari che preparano chiusure e confronti.

Il « grand remplacement » [la grande sostituzione] va avanti, dicono certi tra quelli che denunciano lo sbarco degli « stranieri » sulle nostre coste e la loro invasione delle nostre campagne, contro ogni probabilità. Ci si dovrebbe piuttosto stupire che gli stessi che pretendono di preoccuparsi del declino dell’Europa non capiscano che invece, in un continente che sta invecchiando, l’immigrazione dovrebbe essere percepita per quello che è: cioè un mezzo per compensare l’invecchiamento delle nostre popolazioni e una curva demografica preoccupante.
Da tre anni, i cittadini europei si sono resi conto dei pericoli delle vie migratorie irregolari. La morte si aggira nel Mediterraneo come su tutte le rotte, ma i dirigenti degli Stati membri fanno i sordi. Insieme alla maggioranza dell’opinione pubblica, non vogliono vedere, sentire, analizzare e prendere provvedimenti adeguati, eccetto quando sono costretti, e comunque in maniera parziale.

Tutto questo fa nascere un sentimento di vergogna e di grande pericolo per il progetto umanistico europeo, ansioso dell’effettività dei diritti e della dignità di tutti che auspichiamo.

« Non si tratta più di parole vane, ma di un atto ardito, di un atto costruttivo. » diceva Robert Schuman, il 9 maggio 1950, 65 anni fa, in un discorso che fu la prima pietra verso l’elaborazione di un’Europa politica, economica e sociale.

Fedeli a questo spirito volontario e umanista, a questo spirito di solidarietà ed accoglienza, noi, cittadini europei venuti dai 28 paesi dell’Unione europea, facciamo appello per l’organizzazione di marce della solidarietà in tutta Europa.

Si tratta :

  • di mostrare che la politica attuale, lungi dal portare soluzioni, è nociva per i migranti, per i rifugiati, per i paesi di partenza e i paesi di accoglienza.
  • di fare appello al rispetto del diritto di asilo e alla sua applicazione in condizioni degne e entro termini ragionevoli per i richiedenti in tutto il territorio dell’Unione europea, e a una giusta distribuzione dell’accoglienza in nome della solidarietà dei paesi coinvolti.
  • di iniziare un cambiamento nello sguardo mediatico e politico nei quali i termini « incoraggiamento all’emigrazione » , « flussi », « scorte », « clandestini », sono ormai utilizzati per evocare gruppi di persone arrivate da poco sui nostri territori.
  • di informare i nostri concittadini sul contributo rappresentato, ieri, oggi e domani più che mai, dalle popolazione immigrate.
  • di discutere politiche europee migratorie alternative.
    di incitare con misure concrete all’elaborazione di un principio di solidarietà nell’accoglienza delle popolazioni straniere.
  • di esigere senza indugio e in modo perenne la sicurezza delle persone presenti nel mare Mediterraneo, dentro e fuori le acque territoriali.

Le forme prese da queste marce saranno da inventare, e abbiamo piena fiducia nellenuove iniziative civili che nasceranno.

Per quanto ci riguarda, facciamo appello all’organizzazione di una prima marcia da Calais a Bruxelles, nel mese di agosto 2015.

Ma questo non potrà essere un episodio isolato. La forza di quelle marce sarà nella loro quantità e nella loro diffusione nell’Europa intera, graverà sulle iniziative locali e civili e sull’abbandono di tutti i luoghi comuni sulle migrazioni che esistono oggi in Europa.

L’Europa non può rinchiudersi nelle sue frontiere, ha il dovere di organizzare le migrazioni, di pensarle immaginando le mobilità e le protezioni necessarie.

Quindi, da settembre 2015, « le marce della solidarietà » dovranno iniziare un nuovo movimento civile in Europa, per un’Europa della pace e dell’apertura al mondo.

Firmare la petizione

Con la tua firma, ti impegni :

-a manifestare il tuo sostegno a questo processo di solidarietà in confronto ai migranti.

-ad essere informato sulle marce e le manifestazioni che saranno organizzate per iniziare questo nuovo movimento civico in Europa.

Il tuo impegno è pubblico e il tuo nome e cognome e la tua professione saranno pubblicamente visibili.

Contatti:

  • Pierre Henry: phenry@france-terre-asile.org
  • Olivier Favier: dormirajamais@dormirajamais.org

Altre lingue:

Luci notturne, 2002.

I primi firmatori: 

Jacques RIBS, Président de France terre d’asile (France), Alain LE CLEAC’H, Membre du bureau de France terre d’asile (France), Nicole QUESTIAUX, Membre du bureau de France terre d’asile (France),Frédéric TIBERGHIEN, Membre du bureau de France terre d’asile (France) Sylvain PETIT, Professeur d’Histoire-géographie/ Conseiller communal à la culture (France), Corinne MOREL DARLEUX, Conseillère régionale Rhône-Alpes (France), Catherine WIHTOL DE WENDEN, Directrice de recherche chez Ceri / CNRS (France), Marie-Christine VERGIAT, Députée européenne (France), Hélène SOUPIOS-DAVID, Chargée de mission France terre d’asile (France), Christophe HARRISON, Cadre de France terre d’asile (France), Andrea SEGRE, Sociologue et Réalisateur (Italie), Gilles MANCERON, Historien (France), Pierre HASSNER, Directeur de recherches à Science Po/chercheur Ceri (France), Annie KALYVA, Docteur en didactique du FLE/enseignante (Grèce), Theodora KOCHYLA, sociologue (Grèce), Argyris TSAKOS, Psychologue/psychanalyste (Grèce), Thanos CONTARGYRIS, Économiste (Grèce), Smaïn LAACHER, Sociologue, France, Chantal LIMOUSY, Thérapeute (France), Gérard TUMA (France), Pauline PERCHAT (France), Marcelle TRON SIAUD, Travailleur indépendant du secteur Associations et organisations sociales et syndicales ( France),Pascale FROMENTIERE (France), Maud COIFFEY, en recherche d’emploi Animatrice Chargée de projet / social culturel (France), Sarah AKKARI, Étudiante (France), Alice QUILLET, Étudiante (France), Jaqcueline BENASSAYAG, Membre du bureau de France terre d’asile (France), Jacqueline COSTA-LASCOUX, Membre du bureau de France terre d’asile (France), Paulette DECRAENE, Membre du bureau de France terre d’asile (France), Jean-Luc GONNEAU, Membre du bureau de France terre d’asile (France), Jean-Pierre WORMS,Sociologue/ancien député/ ancien président de la commission des migrations de l’assemblée parlementaire du Conseil de l’Europe/ responsable associatif (France), Renaud MANDEL, Travailleur social à l’Admie (France), Katerina MOUTSATSOS, production/développement de contenus (États-Unis), Tatianna ANNA PITTA, Comédienne (Grèce), Robin HUNZINGER, Réalisateur (France), Hayat EL KAAOUACHI, Enseignante, (France), Sarah MOLLARD, Étudiante/enseignante (France), Aurore CLAVERIE, Réalisatrice (France), Jean-Marc CHOTTEAU, Directeur artistique de La Virgule (France), Dimitris ALEXAKIS, Animateur d’un espace de création (Grèce), Laura SICIGNANO, Metteuse en scène/auteure de théâtre (Italie), Pascale MAILLART, Citoyenne (France), Elisabeth MARIE, Metteur en scène (France), Gaia PULIERO, Journaliste (France), Marie DE BANVILLE, Scénariste/directrice d’écriture (France), Juliette GHEERBRANT, Journaliste (France), Samuel KUHN, Enseignant, historien (France), Eugenio POPULIN, Educateur spécialisé retraité (France), Catherine DUBOST, Traductrice/enseignante de FLE (France), Francis MAGNENOT, Cinéaste/auteur (France), Angelique IONATOS, Chanteuse et compositrice (France), Laetitia TURA, Réalisatrice du film Les Messagers (France), Hélène CROUZILLAT, Réalisatrice du film Les Messagers (France), François NADIRAS, Militant LDH (France), Antonio M. MORONE,  Chercheur en histoire de l’Afrique contemporaine (Italie), Daniele COMBERIATI, Ecrivain/maitre de conférence Univ. Montpellier (France), Edith CANESTRIER, Journaliste (France), Julia SICCARDI, Professeure Agrégée d’anglais (France), Léonard VINCENT, Journaliste/écrivain (France), Angelo MASTRANDREA, Journaliste/écrivain/ ancien directeur-adjoint du journal Il Manifesto (Italie), Laurence DEJARDIN, Assistante d’éducation en ZEP (France), Aferdite IBRAHIMAJ, Journaliste reporter /réalisatrice/photographe (France), Antonella ALMIRANTE, Metteuse en scène (France), Francesco DE FILIPPO, Journaliste/écrivain (Italie), Kaha MOHAMED EDEN, Ecrivaine (Italie), Marco ASSENATO, Professeur (France), Sarah GURCEL VERMANDE, Comédienne/traductrice (France), Myrto GONDICAS, Traductrice (France), Nicolas BICKEL, Educateur spécialisé (France), Jean-Pierre LEBONHOMME, Directeur de l’Action sociale (France), Guillaume SCHERS, Directeur des Cada Hauts-de-Seine France terre d’asile (France), Jean-Michel POLLYN, Directeur du Caomie (France terre d’asile) (France), Ficek RADOSLAW, Directeur de l’Accompagnement et de l’Hébergement des Demandeurs d’Asile (France terre d’asile) (France), Martial DUFOUR, Secrétaire général de l’association « Le Pied à l’Étrier » (France), Beatrix  J.S. ALLAN, Cheffe de service au Peomie (France terre d’asile) (France), Sara POIMBOEUF, Directrice du Cada de Chambon (France terre d’asile) (France), Ludivine MITOUT, Directrice du Cada de Blois (France terre d’asile) (France), Gaëlle TAINMONT, Directrice du Cada de Créteil (France terre d’asile) (France), Isabelle SIGOT, Directrice du CPH (France terre d’asile) (France), Josiane HUBE, Directrice du Peomie (France terre d’asile) (France), Juliette LENGLOIS, Directrice du Cada de Massy (France terre d’asile) (France), Baptiste THOMASSIN, Responsable départemental, Directeur d’établissement, Cada de Melun France terre d’asile (France), Jean-François ROGER, Directeur d’établissement France terre d’asile (France).